
Prodotto esaurito
ORVIETO CLASSICO SUP DOC MUFFA NOBILE
PALAZZONE
Regione: UMBRIA
Il territorio di Orvieto, fin dal tempo degli Etruschi, è una delle zone d’Italia più vocate alla produzione di vini dolci. L'Umbria Bianco IGT “Muffa Nobilis” 2009 di Palazzone, come suggerisce il nome stesso, viene prodotto con uve attaccate dalla botrytis cinerea. A ragione si colloca tra i migliori vini dolci orvietani. Non stanca mai e riesce regalare aromi di grande avvolgenza lasciando il palato snello e pulito. Ha una persistenza interminabile: profondo e commuovente.

100% Sauvignon 100% colpito da Botrytis

Si può tranquillamente degustare da solo come vino da meditazione. Da provare con un buon pecorino piccante.

Sentori di frutta candita che sono accompagnati da un’inconfondibile nota di muffa “buona”.

Gradazione alcolica: 12,5%

14°/16°
Produttore
Le rocce di questi luoghi sono fatte di argilla, limo e sabbia; quasi tre milioni di anni fa c’era un fondale marino su cui nel tempo si sono accumulati sedimenti. Il terreno è come un puzzle che solo l'amore e l'esperienza riescono a coltivare nel modo migliore. Il 1982 è stato l’anno della prima vendemmia, mentre nel 1988 è stata costruita la nuova cantina, adatta a vinificare tutte le uve raccolte e a commercializzare i vini prodotti.
Oggi Palazzone è una delle realtà vitivinicole più significative dell’Umbria. Rispettando la tradizione dei vini orvietani nella composizione dell’uvaggio: Grechetto, più immediato e fragrante, e procanico, più serio e minerale, rispettando le uve autoctone e mettendo passione e attenzione in tutti i passaggi produttivi. Grechetto e procanico sono i vitigni di punta dell’azienda, ma ci sono anche verdello e malvasia a completare l’uvaggio. Non mancano le sperimentazioni con vitigni internazionali come sauvignon per i muffati e viognier. Vengono vinificate anche uve rosse come sangiovese, merlot e cabernet sauvignon.
L'Azienda agricola Palazzone ha già ricevuto numerosi riconoscimenti, e da qualche anno ha affiancato alla normale produzione un progetto: “Musco” per fare un vino come veniva fatto. Così in un pezzo di vigna sul filare si sono messi insieme il procanico, il verdello e la malvasia come era usanza, perché fosse già presente l’impronta dell’uvaggio. È stato riattivato il vecchio torchio a mano e con l'aiuto di un bottaio si sono scelte le tavole di castagno per ricostruire le botti. Di Sicuro è un'Azienda che con cognizione di causa guarda sia al futuro che al passato.