Champagne, una guida completa

Lo Champagne è il vino delle grande occasioni. Rispondendo a 10 domande, abbiamo deciso di realizzare una guida completa, per permettervi di conoscere bene questo vino: niente più dubbi o segreti!

1. Che cos’è il Metodo Champenoise?

Con questo termine si indica il processo di produzione di vini spumanti, in cui la formazione delle bollicine avviene direttamente con una rifermentazione in bottiglia. La spumantizzazione si articola in diverse fasi: la prima consiste nella selezione dei vini di base. Viene poi aggiunto una miscela, detta “liqueur de tirage”, una miscela di vino, zuccheri e lieviti. La terza fase è quella dell’imbottigliamento. Il cuore del metodo sta nella quarta fase, la “presa di spuma”, un processo lungo dove gli zuccheri e i lieviti, aggiunti in precedenza, iniziano a fermentare, generando anidride carbonica che forma il cosiddetto “perlage”, le bollicine.

2. Cosa vuol dire “cuvée”?

La maggior parte dei vini Champagne è creata con un assemblaggio di diversi cru dei tre principali vitigni (chardonnay, pinot nero e pinot meunier) e di vini, detti “riserva”, di vendemmie precedenti. Lo scopo è quello di creare un prodotto unico. Se deriva esclusivamente da uve a bacca bianca, lo Champagne in etichetta sarà indicato come “blancs de blancs”. Se l’assemblaggio è composto, invece, solo da uve a bacca nera, viene definito “blanc de noirs”. Se una vendemmia, invece, merita di essere valorizzata per le sue qualità eccezionali, si può decidere di elaborare un cuvée utilizzando esclusivamente uve di quell’annata, un vino millesimato.

3. Come si classificano gli Champagne?

Una classificazione, che è possibile effettuare per gli Champagne, è quella in base al contenuto residuo di zuccheri, espresso in grammi per litro, derivante dal “dosage” ossia l’aggiunta di una piccola quantità di liqueur alla fine della produzione. Il vino è così identificato come:

  • Brut: meno di 12 grammi di zucchero al litro
  • Demi-sec: tra 32 e 50 grammi
  • Sec: tra 17 e 32 grammi
  • Extra dry: tra 12 e 17 grammi
  • Doux: oltre 50 grammi
  • Extra brut: tra 0 e 6 grammi
  • Brut Nature, Pas dosè o Dosage zéro, se il contenuto è inferiore a 3 grammi o non è stato aggiunto zucchero

4. Come leggere l’etichetta di uno Champagne?

In etichetta una bottiglia di Champagne deve riportare, oltre alla denominazione e altri dati tecnici, anche un’indicazione rispetto all’elaboratore. In particolare è possibile trovare:

  • NM Négociant Manipulant: oltre alle uve prodotto nelle proprie vigne, acquista uve, mosto o vino e procede all’elaborazione nella sua cantina;
  • RM Récoltant Manipulant: elabora i vini nella propria cantina, impiegando esclusivamente uve proprie;
  • RC Récoltant Coopérateur: consegna le proprie uve alla cooperativa e ritira il mosto o vino, durante l’elaborazione o già pronto per la commercializzazione;
  • CM Coopéreative de Manupulation: elabora nella propria cantina vini prodotti con le uve dei soci;
  • SR Société de Récoltants: elabora i vini di uve appartenenti ai membri della stessa famiglia;
  • ND: Négociant Distributeur: acquista vini imbottigliati a cui appone, nella propria cantina, la propria etichetta;
  • MA Marque d’Archeteur: l’elaboratore vende le bottiglie finite ed etichettate con la marca del cliente.

5. Come conservare lo Champagne?

Lo Champagne ha una spiccata predisposizione all’invecchiamento, un processo lento e continuo che per alcune bottiglie può anche durare anni. La conservazione in cantina richiede alcuni piccoli accorgimenti, per mantenere il vino in condizioni ottimali: le bottiglie possono essere conservate coricate o in verticale a una temperatura costante tra i 10 e i 15°C, al riparo da luce e vibrazioni.

6. A che temperatura servirlo?

Lo Champagne si serve fresco, ma non freddo! Una temperatura troppo bassa, infatti, non permetterebbe di apprezzarne pienamente i profumi e di riconoscerne al gusto le sfumature più fini ed eleganti. La temperatura ideale di servizio è, quindi, tra gli 8 e i 10°C, preferibilmente immergendo per 20 minuti la bottiglia in un secchiello con acqua e ghiaccio.

7. Come aprire correttamente una bottiglia?

Assolutamente non bisogna fare il botto! Quando stappate una bottiglia di Champagne, rimuovete la gabbietta e la sua copertura, impugnate con sicurezza il tappo ed estraetelo ruotandolo leggermente, senza lasciarlo sfuggire: il suono che apre un momento speciale deve essere come un soffio leggerissimo.

8. Quale bicchiere scegliere?

Il bicchiere ideale deve essere abbastanza alto e ampio, per permettere allo bollicine di evolversi, ma deve restringere leggermente al bordo (tulipano) per concertare gli aromi. Il bicchiere deve essere lavato con acqua calda, senza detersivi.

9. Come abbinare lo Champagne a tavola?

L’ampio spettro di aromi e gusti dello Champagne permette una grande varietà di abbinamenti. Regge molto bene l’accostamento con antipasti a base di pesce e primi piatti delicati, come risotti o paste fresche, dove i crostacei sono protagonisti. Lo Champagne si sposa bene anche con molti formaggi, in particolare quelli saporiti, ma non troppo piccanti.

10. Piccoli vignerons o grandi maison?

La nostra risposta potrebbe essere: bisogna per forza scegliere? Noi vi consigliamo di assaggiare prodotti diversi, per capire le differenze tra uno Champagne e l’altro, così da comprendere l’ampiezza e la ricchezza che un’unica denominazione può racchiudere al suo interno.

Nella sezione dedicata agli Champagne trovate bottiglie, che raccontano la storia di questo grande territorio e il lavoro di produttori, che portano avanti una tradizione che si tramanda da generazioni. Per scoprire la selezione completa, cliccate qui!