Le Donne del Vino: Paola Longo riconfermata vicepresidente

Si sono svolte a Milano le elezioni per il prossimo triennio 2023-2025 del consiglio di amministrazione dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino. A Donatella Cinelli Colombini subentra come nuova presidente Daniela Mastroberadino, produttrice campana ed export manager dell’azienda Terredora di Montefusco, in provincia di Avellino. È avvenuto così il passaggio di consegne, simboleggiato dalla consegna di un campanellino.

Al suo fianco lavoreranno come vicepresidente vicaria Francesca Poggio e come vicepresidenti Marianna Cardone e Paola Longo, la nostra enotecaria, a cui abbiamo fatto qualche domanda per festeggiare la sua rielezione.

Cos’è l’associazione Le Donne del Vino?

Fondata nel 1988, Le Donne del Vino è l’associazione di enologia al femminile più grande del mondo. Presente in tutte le regioni italiane con diverse delegazioni, conta oggi 1018 associate, tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. L’associazione è senza scopi di lucro e promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva attraverso diverse iniziative. Per visualizzare tutte le attività e rimanere aggiornati sull’Associazione Le Donne del Vino, potete consultare il sito ledonnedelvino.com.

Cosa vuol dire per te, Paola Longo, essere parte dell’associazione Le Donne del Vino?

Sono entrata come socia dell’Associazione quando ero molto giovane e sono parte del Consiglio Direttivo da ormai più di vent’anni. Oggi, come allora, vivo la partecipazione come una grande opportunità di confronto con un numero sempre crescente di donne, che nel grande mondo del vino hanno ruoli e posizioni differenti.

Come vivi questa rielezione a vicepresidente?

È una grande soddisfazione essere votata da oltre mille socie e sedere nel Consiglio d’Amministrazione. Leggo questo evento come un messaggio di stima impagabile e un gesto di grande fiducia, considerando soprattutto che io rappresento le enotecarie, una categoria numericamente inferiore rispetto alle tante produttrici presenti.

Essere “enotecaria” nell’Associazione cosa implica?

Avere questo ruolo all’interno de Le Donne del Vino è una grande responsabilità, perché il ruolo delle enotecarie è importantissimo nel mercato del vino in generale: sono l’anello di congiunzione tra la produzione e il consumatore. Il nostro contributo è fondamentale.

Come ti immagini il futuro de Le Donne del Vino?

L’Associazione sta vivendo un momento di cambiamento: è solo pochi mesi che l’emergenza derivante dalla pandemia si è parzialmente risolta e ha segnato tutte noi. Nonostante ciò l’attività non si è mai fermata: le delegazioni – vero motore pulsante dell’Associazione – hanno continuato incessantemente il lavoro. Ora, che siamo tornati quasi alla normalità, dobbiamo più che mai rafforzare le iniziative in presenza e procedere unitamente verso un futuro sempre più internazionale.

Quale sarà il tuo impegno per il prossimo triennio all’interno dell’Associazione?

Spero di riuscire a dare il mio contributo personale per valorizzare sempre di più la figura della donna nel mondo vitivinicolo: il cammino delle donne in un settore, che per così tanti anni è stato prettamente guidato dal sesso maschile, è ancora lungo. Le parole d’ordine per il futuro sono, riprendendo anche il discorso della nostra nuova presidente Daniela Mastroberadino, cultura, promozione, formazione e internazionalizzazione!