Situato in un’area insediata fin da epoche remote, l’abitato di Tuglie, il cui toponimo rimanda alle tuie (una conifera locale) o alla presenza di stanziamenti da parte della popolazione dei Tullii, è situato nell’entroterra del versante ionico del Salento, adagiato sulle propaggini settentrionali delle alture collinari dette Serre, una quarantina di chilometri a sud del capoluogo Lecce. Anche qui, dal 2016, palpita la vena della birra artigianale, grazie alla visione di Giuseppe Stamerra, homebrewer da dieci anni e giunto alla decisione, dopo tale gavetta condita da viaggi formativi in Belgio e Germania, di compiere il salto alla dimensione della produzione imprenditoriale. Sceglie allora un nome di battesimo identitario (il riferimento è alla Calandra, volatile effigiato sull’emblema municipale; e oggi, al volante di un impianto da 5 ettolitri in sala cottura (per una capacità media annua sui 400), firma una gamma di etichette nella quale l’impronta di modelli classici (tedeschi ad esempio) si coniuga con la ricerca sul fronte Italian Grape Ale, valorizzando vitigni come il tipicissimo Primitivo.
