
ORVIETO CLASSICO SUPERIORE DOC TERRE VINEATE
PALAZZONE
Regione: UMBRIA
Nel corso degli anni, tra i vigneti di podere Palazzone, sono state selezionate le migliori parcelle caratterizzate da ottime esposizioni. Da questi filari, praticando opportune potature verdi per limitare la produzione, si ottengono i migliori grappoli di grechetto e procanico. Il vino che ne nasce, il “Terre Vineate”, raggiunge altissimi livelli qualitativi, dimostrando che ciò non avviene solamente nei vini più blasonati o ricercati, bensì anche in quelli meno conosciuti ma strettamente connessi con il territorio.

procanico 50%, grechetto 30%, verdello, drupeggio e malvasia 20%

Perfetto con pesce e carni bianche. Buono con primi piatti anche piccanti. Da abbinare al risotto con calamaretti, vongole e zucchine.

Elegante al naso, con vividi e definiti sentori di frutta a polpa bianca.

Gradazione alcolica: 13,5%

8°/10°
Produttore
Le rocce di questi luoghi sono fatte di argilla, limo e sabbia; quasi tre milioni di anni fa c’era un fondale marino su cui nel tempo si sono accumulati sedimenti. Il terreno è come un puzzle che solo l'amore e l'esperienza riescono a coltivare nel modo migliore. Il 1982 è stato l’anno della prima vendemmia, mentre nel 1988 è stata costruita la nuova cantina, adatta a vinificare tutte le uve raccolte e a commercializzare i vini prodotti.
Oggi Palazzone è una delle realtà vitivinicole più significative dell’Umbria. Rispettando la tradizione dei vini orvietani nella composizione dell’uvaggio: Grechetto, più immediato e fragrante, e procanico, più serio e minerale, rispettando le uve autoctone e mettendo passione e attenzione in tutti i passaggi produttivi. Grechetto e procanico sono i vitigni di punta dell’azienda, ma ci sono anche verdello e malvasia a completare l’uvaggio. Non mancano le sperimentazioni con vitigni internazionali come sauvignon per i muffati e viognier. Vengono vinificate anche uve rosse come sangiovese, merlot e cabernet sauvignon.
L'Azienda agricola Palazzone ha già ricevuto numerosi riconoscimenti, e da qualche anno ha affiancato alla normale produzione un progetto: “Musco” per fare un vino come veniva fatto. Così in un pezzo di vigna sul filare si sono messi insieme il procanico, il verdello e la malvasia come era usanza, perché fosse già presente l’impronta dell’uvaggio. È stato riattivato il vecchio torchio a mano e con l'aiuto di un bottaio si sono scelte le tavole di castagno per ricostruire le botti. Di Sicuro è un'Azienda che con cognizione di causa guarda sia al futuro che al passato.